LOCRIDE – I PIANI STRUTTURALI DEI COMUNI DOVREBBERO ESSERE OMOGENEI PER FAVORIRE LA CRESCITA DELL’INTERO TERRITORIO

Aristide Bava
SIDERNO – La Locride sarà capace di sfruttare i Piani strutturali comunali dei suoi Comuni guardando allo sviluppo complessivo del territorio ? L’interrogativo non è peregrino alla luce dei recenti mutamenti previsti dalla nuova legge urbanistica approvata dalla Regione. A Siderno, ad esempio, il problema dell’attuazione del nuovo piano strutturale comunale risale già a molti anni addietro tant’è che avrebbe già dovuto essere approvato da qualche anno visto che la elaborazione della sua ipotesi progettuale era stata assegnata all’equipe tecnica da tempo. Il fatto pero’ che il Comune sia stato gestito, prima dell’avvento dell’attuale gestione amministrativa ( insediatasi nel maggio scorso) da gestioni commissariali, ha impedito, di fatto, il rispetto dei tempi anche perché, come è ben noto, i commissari prefettizi normalmente evitano di adottare decisioni di carattere “politico”. E probabilmente anche nel caso di Siderno hanno preferito evitare di adottare decisioni in questa direzione. I tempi di approvazione del nuovo Psc sarebbero, adesso, ampiamente scaduti se nel frattempo non ci fossero state apposite proroghe da parte della Regione Calabria . Intanto sono state attuate recenti modifiche alla legge per l’approvazione dei piani strutturali comunali, e nelle stesse sono stati inserite elementi di allineamento a norme nazionali. A cio’ si aggiunge,poi, che la nuova legge urbanistica della Calabria, approvata a fine dicembre, a detta degli esperti, poggia le sue basi su linee guida chiare e definite. Tra queste la limitazione del consumo di suolo e l’attivazione di procedure più snelle per un uso più controllato dello stesso territorio con l’obiettivo di salvaguardare l’ambiente, il paesaggio e i terreni ad uso agricolo. Qualcuno pensa, a questo punto, che il ritardo accumulato nell’approvazione dei piani strutturali comunali ( ovviamente non è solo il caso di Siderno…) può anche trasformarsi in una buona occasione per realizzare un progetto di sviluppo integrato tra i diversi comuni del comprensorio, facendo in modo che ogni piano mantenga la propria autonomia ma che , nello stesso tempo, si vada a confrontare adeguatamente con le realtà urbane confinanti. Un aspetto questo forse indispensabile per un territorio in cui più centri urbani si trovano collocati l’uno a breve distanza dall’altro me con molte prospettive in comune. Nella sostanza sono gli stessi elementi naturali che caratterizzano il territorio che potrebbero fare da collante a questa necessità soprattutto se trattati secondo criteri di omogeneità. Il risultato sarebbe quello di garantire, nel panorama urbanistico territoriale, un trattamento omogeneo per aree che , tutto sommato, hanno lo stesso ruolo e molti di essi gli stessi obiettivi. Se , dunque, è giusto che ogni Comune pensi da subito, se non lo ha già fatto, al proprio Piano strutturale comunale, non guasterebbe se i tecnici incaricati, nell’ottica di uno sviluppo complessivo del comprensorio, valutassero anche questa necessità .

SIDERNO  SUPERIORE