LOCRIDE – IL COVID UCCIDE ANCHE IL TURISMO

Aristide Bava
SIDERNO - Le nuove disposizioni anticovid hanno, di fatto, dato un ulteriore colpo negativo a vari settori economici e, primo tra tutti quello turistico. Già mesi addietro per cercare in qualche modo di non permettere che il virus potesse distruggere completamente il delicato settore che ha un forte indotto sull'intera economia della fascia ionica reggina, gli imprenditori del settore si erano organizzati per formare una necessaria rete di interventi finalizzati a far superare l'incertezza che il territorio stava vivendo in un momento di profonda crisi. Una rete capace di sostenere, migliorare e qualificare, le immense risorse di diversa natura che gli Operatori del settore ed in particolare gli Albergatori, le Agenzie di viaggio e i Tour Operator potevano utilizzare, in perfetta sintonia, per offrire una adeguata domanda capace di attrarre il mercato. Le cose nel periodo estivo, anche se non sono andate in maniera eccellente hanno in qualche modo ripagato gli sforzi degli operatori turistici che ,in un periodo tremendo, sono riusciti a barcamenarsi alla meglio. Adesso torna la grossa incognita sull'immediato futuro. I nuovi provvedimenti, come ci comunicano alcuni autorevoli esponenti del settore turistico e della ristorazione hanno già fatto "saltare" molte prenotazioni di manifestazioni e cerimonie in alberghi e ristoranti. Un problema che sta interessando direttamente molte strutture della fascia ionica reggina. La crisi, per dirla in breve è già dietro l'angolo e non sono pochi gli imprenditori che stanno seriamente meditando una possibile chiusura delle loro attività. Inutile aggiungere che stiamo parlando di un settore particolarmente importante per il territorio molto avaro di possibilità occupazionali e quando nella Locride saltano alcune centinaia di posti di lavoro è come quando saltano migliaia in altri posti del nostro Paese. Anche gli sforzi che stavano facendo gli imprenditori turistici per cercare di non limitare la vendita del loro "prodotto" al periodo estivo e, quindi, di cercare di sfruttare i borghi antichi o le potenzialità archeologiche e culturali del territorio pare stia subendo una grossa frenata. La cosa più preoccupante , a sentire gli imprenditori turistici ma anche gli stessi responsabili delle agenzie di viaggio, e l'incognita sul futuro. Non si hanno più certezze e programmare diventa difficile per tutti. Probabilmente - dice qualcuno - e’ il momento più difficile della storia moderna che si possa ricordare. Nella sostanza , viene precisato, è in gioco il futuro delle nostre attività e della nostra economia. Ma, con questo stato di cose, quale può essere la soluzione ? Un interrogativo che, per il momento, è destinato a rimanere senza risposta. E, purtroppo, dietro l'angolo ci sono già previsioni di parecchi licenziamenti.