LOCRIDE – RELAZIONE CONCLUSIVA SULL’IMPIANTO RIFIUTI DI SAN LEO

Aristide Bava
SIDERNO - La commissione incaricata per la verifica della situazione dell’Impianto trattamento rifiuti ubicato in località San Leo del Comune di Siderno, dopo le varie polemiche che si sono succedute negli anni e nei mesi scorsi, ha completato il suo lavoro. La responsabile Maria Rosaria Tino, presidente dell' Osservatorio Cittadino Rifiuti ha ultimato, a questo proposito, la sua relazione conclusiva. Nella relazione , in premessa viene fatta una disamina storica dell'impianto, che iniziò la sua attività nel 2006 dopo essere stato realizzato dall'allora Commissario Delegato per l’Emergenza Rifiuti in Calabria. Nella relazione si evidenzia che l’Impianto è strutturato su due linee di lavorazione: una riguardante i rifiuti tal quali e una per i rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata; la prima ha lavorato da subito, la seconda è stata attivata nel 2016. La linea che tratta i rifiuti tal quali si svolge tutta all’interno di capannoni chiusi ed in sintesi effettua le seguenti lavorazioni: Ricevimento dei rifiuti tal quali; Separazione attraverso trattamenti meccanici della parte umida da quella umida; La parte solida, cosiddetta CDR, viene imballata e conferita all’inceneritore di Gioia Tauro; La parte umida viene stabilizzata in loco attraverso sei tunnel biologici e dopo aver subito tale processo viene portata in discarica sotto forma di FOS ( frazione organica stabilizzata ); Nei predetti tunnel viene anche trattata la frazione umida proveniente dalla raccolta differenziata, in questo caso il materiale stabilizzato viene poi mandato in un’altra linea interna per fare compost; Tutte le sostanze odorigene che si sprigionano (composti solforati, azotati, ammine, ammoniaca, chetoni, aldeide etc.) nella stabilizzazione della parte umida dei rifiuti, vengono aspirate e inviate in un Filtro Biologico. La linea che tratta i rifiuti della raccolta differenziata riceve le varie frazioni raccolte (carta, vetro, plastica ect ) e tramite dei macchinari vengono tolte le impurità, imballate, e portate ai vari consorzi di filiera. Le problematiche presenti in tale impianto, riguardano le emissioni di odori molesti, in special modo durante le ore notturne, con conseguente ripercussione sugli abitanti della zona e delle attività produttive tipo hotel, ristoranti, pizzerie. Dalla relazione si evince , come precisa la stessa Maria Rosaria Tino che unitamente all' Ing. Pietro Fazzari si è recata piu' volte presso l'impianto in date e orari variegati proprio per controllare se il disagio avvertito dalla cittadinanza era temporaneo, oppure determinato fa fattori contingenti, che " in qualunque momento si avvertiva il fastidioso problema". Un cattivo odore che si manifesta ormai da diversi anni " creando disagi a tutta la popolazione nonostante la Regione Calabria proprietaria dell’impianto, ha eseguito alcuni lavori di potenziamento degli aspiratori migliorando la funzionalità. I problemi non sono purtroppo scomparsi in quanto la parte che andrebbe migliorata, o sostituita con una più adeguata e funzionale, è il filtro biologico, mezzo deputato ad abbattere i cattivi odori, ma che allo stato attuale non vi riesce". Nella relazione si precisa che " il biofiltro, ormai obsoleto, in quanto sul mercato vi sono apparecchiature più moderne e più efficienti per la purificazione dell’aria, era stato concepito per il filtraggio di una mole di rifiuti molto più limitata rispetto a quella attualmente trattata". In effetti l’impianto è stato costruito per una quantità di 40.000 tonnellate annue pari a 130 tonnellate giornaliere, aumentate poi, però, dal Dipartimento Ambiente della Regione fino a 165 e nei mesi estivi a 195 tonnellate giornaliere. Proprio per la situazione invivibile in cui i cittadini residenti nella zona dell’impianto erano costretti, il Sindaco, nel luglio scorso, su spinta dello stesso Osservatorio Cittadino Rifiuti, ha delegato cinque membri tra le associazioni più rappresentative della città a monitorare il territorio per rilevare le varie zone colpite dalle suddette esalazioni. I delegati - questo è precisato nella relazione - già subito con un primo sopralluogo all’impianto, hanno rilevato che nella zona nord si sentivano i miasmi percepiti dai cittadini. In particolare "La parte nord del Biofiltro, subisce delle variazioni direzionali dei venti e degli sbalzi di temperature che vanno a formare dei vapori che si estendono nell’aria producendo le tante fastidiose situazioni odorigene". La conferma arrivava poi dai successivi sopralluoghi. Nella relazione non si manca di precisare che l’Impianto è ubicato in una zona con alta densità abitativa, già esistente al momento della costruzione dello stesso, e che. inoltre, manca di strade compatibili per la mole di traffico di autocompattatori, creando disagi alla popolazione residente in loco. L'auspicio immediato che conclude la relazione è che " nel breve tempo ci sia un intervento urgente sul Biofiltro, con un ricambio totale del cippato, in attesa che si proceda alla realizzazione del Bioessicatore richiesto dalle Associazioni operanti sul territorio di Siderno e già previsto nel recente Piano Rifiuti Regionale. dall'allora Commissario Delegato per l’Emergenza Rifiuti in Calabria.