LOCRIDE – ROSARIO ROCCA E I PRECARI: SERVE UN PROGETTO SERIO

Aristide Bava
SIDERNO – Rosario Rocca, sindaco di benestare e presidente del Comitato dei sindaci della Locride, è intervenuto con una sua nota sulla problematica della stabilizzazione degli ex Lsu/Lpu. A parere del presidente del Comitato dei sindaci per la conclusione positiva del processo di stabilizzazione dei lavoratori precari “serve un percorso chiaro”. Nella nota Rosario Rocca fa preciso riferimento anche al suo Comune dove, come tanti altri, sono stati contrattualizzati i lavoratori precari per l’annualità 2018. Il discorso, però – dice . è generalizzato” affermando testualmente che “Tra incertezze e titubanze dovute a un quadro normativo poco chiaro, i Sindaci abbiamo passato gli ultimi giorni dell’anno che ci siamo lasciati alle spalle col peso della responsabilità di doversi determinare sul futuro di 5.000 lavoratori precari”. La situazione per il presidente del Comitato deri sindaci, però, non puo’ continuare a rimanere nel vago “ Ritengo – dice - che a partire da oggi, Regione e Sindacato insieme ai Sindaci debbano tracciare un percorso politico e legislativo chiaro per porre fine alla vertenza più travagliata dell’ultimo ventennio in Calabria. Personalmente sono stato tra quelli che si sono espressi a favore delle contrattualizzazioni, ma non mi sento di giudicare chi ha fatto scelte diverse. Significherebbe indebolire il fronte dei Sindaci, la cui unità è una condizione imprescindibile per un’evoluzione positiva di questa annosa e complessa vicenda”. Rocca conclude le sue considerazioni con una proposta precisa proprio per mettere qualche punto fermo sulla situazione “E’ urgente – dice - l’istituzione di un tavolo operativo che accompagni, attraverso modalità e tempi certi, la stabilizzazione dei lavoratori “. Una proposta, quest’ultima, che certamente non è da considerare peregrina. La problematica di questo tipo di lavoratori , che come afferma Rosario Rocca sono circa 5.000 nella regione Calabria, si trascina ,ormai, da parecchi anni . Le soluzioni tampone, anche in virtu’ della precarietà che si accompagna all’attività economico - amministrativa di parecchi Comuni non possono dare il giusto respiro alla delicata situazione e certamente sarebbe necessario un preciso e definito intervento normativo.