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LOCRIDE – SINDACI – IL 14 NOVEMBRE “MARCIA SU ROMA”

Aristide Bava
SIDERNO - La conclusione dell' assemblea dei sindaci della Locride è stata positiva ma la seduta è stata tutt'altro che tranquilla, e se alla fine si è trovata l'unità sulla necessita di andare a Roma per protestare direttamente per la drammatica situazione della sanità di questo territorio lo si è fatto perchè sono tutti convinti che - come ha precisato a gran voce il sindaco di Locri Giovanni Calabrese a questo punto siamo ad un bivio: o si ottengono risultati positivi o si prederà anche la credibilità di tutti i primi cittadini della Locride. Calabrese ha ricordato che la problematica "sanità" parte da lontano , da quel lontano 2013 quando ci fu veramente una grande mobilitazione del territorio che porto in piazza piu' di cinquemila persone. E poi ancora con le proteste che continuarono negli anni - maggio 2014, ottobre 2015 e pio ancora nel 2016 con la partecipazione diretta del Vescovo Mons. Oliva, sino ad arrivare al luglio 2017, quando lo stesso Giacomino Brancati, presente all'incontro, ribadì ennesime promesse che sino a questo momento non hanno trovato riscontro con l' Ospedale di Locri la cui precarietà, oggi, è sotto gli occhi di tutti tanto che lo stesso Calabrese in virtu' delle recenti vicende giudiziarie ha invitato gli altri sindaci a costituirsi parte civile contro lo stesso Brancati. Ma Calabrese non è stato il solo ad evidenziare la drammaticità della situazione e la necessità di "non farsi piu' prendere in giro" . Lo stesso Domenico Vestito, sindaco di Marina di Gioiosa ha espresso molte riserve anche sul recente incontro ,a Catanzaro, con il presidente Mario Oliverio che ha definito "incontro disastroso" affermando che è necessario sfondare il "muro regionale" e cercare seriamente un confronto con il Governo. Non sono mancate, durante la riunione, le polemiche di natura politica con un forte botta e risposta tra Aldo Canturi, sindaco di Bianco e Calabrese "reo" di aver chiamato in causa il Pd per interferenze sulla delicata problematica e su presunti boicottaggi sull'incontro romano. Accuse che Canturi ha fermamente respinto anche se non sono mancate le discussioni sull'ormai noto scontro al vertice tra il Presidente Mario Oliverio e il Commissario straordinario Massimo Scura. C'è voluta poi la perseveranza del presidente Francesco Candia che piu' volte è stato costretto a richiamare i suoi colleghi e l'azione incisiva di alcuni altri primi cittadini come Cesare De Leo ( Monasterace) , Giuseppe Certoma ( Roccerlla) , Walter Scerbo ( Palizzi) e soprattutto Vincenzo Loiero ( Grotteria) pèer far rientrare tutto nella normalità e ricordare che il principio basilare dei sindaci è soprattutto quello di tutelare il territorio e spogliarsi da ogni casacca politica. Proprio sulla base di questo principio in sede di votazione l'adesione alla mobilitazione in vista della missione romana è passata all'unanimità resa possibile anche per la marcia indietro fatat, su richiesta degli altri sindaci, anche di Stefano Marrapodi ( Caraffa del Bianco) che aveva categoricamente annunciato il suo no, convinto che la battaglia deve essere combattuta sul posto, con azioni significative come quella, tra le altre, di consegnare la fasce tricolori al Prefetto. Se, dunque, da un lato la situazione, all'interno dell'assemblea, si è normalizzata è anche vero che i sindaci della Locride , o comunque molti di essi, ormai, hanno raggiunto il limite massimo di sopportazione e come ha affermato Domenico Vestito ( marina di Gioiosa) devono far rispettare la loro dignità e quella dei cittadini della Locride. Dopo la votazione unanime il presidente Francesco Candia ha avuto il via libera per curare la fase organizzativa per la "missione romana" del 14 novembre. Prima di quella data - ha detto - sarà probabilmente organizzata un'altra riunione o una apposita manifestazione dimostrativa.

n.b. allegata foto riunione sindaci

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