di Salvatore Cataldo
PRESENTAZIONE DEL VOLUME DI DANIELA LA CAVA CHE RACCONTA ‘LA GRANDEZZA E LA STORIA MILLENARIA DELLA CALABRIA’
Si è svolta presso la sede dei Club Alpino Italiani, sez. di Reggio Calabria, la presentazione del libro della scrittrice, storica e conduttrice Daniela la Cava dal titolo “CALABRIA: ECHI E STORIE DI UNA TERRA TRA DUE MARI”, un importante incontro culturale organizzato dal Centro studi “Il CHIRONE” con la Collaborazione dei CAI di Reggio Calabria. L’atteso evento ha riunito non solo numerosi cittadini attenti e sensibili alle storie e al patrimonio immenso che la Calabria racchiude, ma anche esperti nel settore territoriale, storici e studiosi della Calabria e dell’Aspromonte.
Ai saluti istituzionali dal vice presidente del CAI Pino Pirrone, segue una breve introduzione esposta da Arturo Crea, Moderatore e Presidente del Centro studi Il Chirone, che espone il valore degli eventi culturali che onorano e valorizzano non solo il territorio reggino ma l’intera Calabria, vera protagonista della serata con le sue diverse trame e leggende che spaziano da territori costieri a scenari montani. Tra questi stupefacenti paesaggi ricorda lo spettacolo naturalistico che si ammira da Gambarie d’Aspromonte, località posizionata in un punto unico e straordinario dove è possibile sciare guardando il mare.
Relatore dell’evento è lo storico Diego Geria che introduce il libro che ha letto tutto d’un fiato con l’attenzione e la passione di chi ama la propria terra. Gli argomenti presenti nel libro sono troppi per poterli elencare, tra i temi scelti per esposizione il mito di Scilla e Glauco, che l’autrice Daniela La Cava ha raccontato sulla scia dei mito e delle fonti storiche, presentando il mito fin dalle origini: dalla vita di fanciulla spensierata e innocente di Scilla, l’incontro con Glauco, la trasformazione in mostro marino e la furia che insieme alla vicina Cariddi, posizionata sulla parte opposta dello Stretto, scatenava sui naviganti che osavano attraversare lo Stretto.
Attesissima l’esposizione sul ritrovamento dei Bronzi di Riace e i misteri che avvolgono le Statue, che la lasciato la platea incredula di fronte a tanti misteri e confuse dichiarazioni ufficiali.
La conferenza prosegue con la Sibilla Aspromontana, potente e venerata sacerdotessa che nel passaggio tra la religione pagana a quella cristiana cederà il posto al culto della Veneratissima Madonna di Polsi. Seguono il racconto della Chanson d’Aspremont e la storia di Rolandino (il protagonista della Chanson de Roland), ancora fanciullo che diverrà cavaliere tra le montagne dell’Aspromonte e la tragedia della famiglia Alberti nella suggestiva montagna di Pentidattilo.
Un crescendo di interesse culminato nel racconto della realtà del Campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia in prov. di Cosenza, il campo di internamento fascista più grande d’Italia che si è distinto tra tutti lager per la sua umanità. Tra gli ospiti presenti, anche la nipote del Maresciallo Gaetano Marrari, l’eroe di Ferramonti che senza temere per la propria incolumità e quella della sua famiglia che viveva con lui in una baracca del campo, non si è mai risparmiato per rendere la vita degli internati, più umana e dignitosa, contravvenendo continuamente alle rigide regole imposte dal regime fascista. Tra la commozione del racconto e gli applausi del pubblico si chiude questo importante evento che non si è limitato alla storia di miti ma anche al racconto di vite e realtà che solo l’eroismo di grandi uomini come il maresciallo Marrari ha potuto salvare.
Promovideo Tv News
