SIDERNO- LE REAZIONI ALLA NOTIZIA DELLO SCIOGLIMENTO DEL COMUNE

Aristide Bava
SIDERNO – La città ha dato l’impressione, ieri mattina, di svegliarsi sotto una cappa molto pesante acuita dal caldo afoso di un agosto che certamente sarà ricordato, nella sua storia, come uno dei peggiori degli ultimi anni. Lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazione mafiosa sarà certamente un segno indelebile per una cittadina che, pur con tutte le sue traversie, politiche e non, è sempre stata uno dei punti di riferimento della democrazia e della politica della fascia ionica reggina. Un provvedimento che seppure si poteva dare per scontato, visto la prassi che si accompagna alla nomina della commissione di accesso, in molti, sindaco Pietro Fuda in primis, convinto della bontà delle “carte” della sua amministrazione, speravano si potesse evitare. Ed è stato proprio il sindaco della città, raggiunto telefonicamente dalla brutta notizia, alle 23.15 di mercoledi, proprio mentre era impegnato, con buona parte della sua amministrazione, in un dibattito pubblico organizzato da “ Sinistra Italiana”, nella Villa comunale, per parlare della sua attività amministrativa e del futuro ( sic !) di Siderno a dare comunicazione, al folto pubblico che seguiva la manifestazione, della pesante decisione del consiglio dei Ministri, facendo calare il gelo tra quanti, politici e non, erano presenti. “Non mi fermeranno in questo modo – ha aggiunto il primo cittadino dopo aver comunicato che il Comune era stato sciolto per infiltrazioni mafiose” , quasi strappando di mano il microfono al vicesindaco Anna Romeo che stava rispondendo ad alcune domande sulla situazione ambientale – Sono sicuro che non hanno trovato niente . Sono pronto a fare ricorso e , se necessario, altre denunce ( il riferimento è alla richiesta di risarcimento fatta contro la precedete commissione straordinaria di cui è stata fissata l’udienza – ha comunicato il sindaco - il prossimo 5 settembre ndr)”. Poi dopo qualche attimo di comprensibile irritazione si è nuovamente rivolto al pubblico ed ha invitato alla calma. “Attendiamo le motivazioni. Qualcuno – ha detto -dovrà dare conto di questa assurda decisione”. Ma non sono mancati commenti immediati da parte di altri. Anna Romeo ha ripreso il microfono per annunciare con amarezza che la notizia arriva proprio nel 30° anniversario della morte del padre Giuseppe, già sindaco della città negli anni 80 e che il Decreto del consiglio dei ministri mette nero su bianco che “sua figlia ha fatto parte di un’amministrazione infiltrata dalla mafia. Una cosa che non posso accettare perché so chi sono io e so chi sono miei colleghi amministratori”. Ed ancora la consigliere Rita Commisso, capogruppo di Fattore Comune che non manca di sfogarsi contro i “leoni da tastiera” dei social network “ Adesso saranno contenti. Le loro cattiverie sono ampiamente ripagate. Quale sarà, però, il futuro di Siderno ? “. C’è anche chi, come Cosimo D’Agostino, vecchio militante politico, propone l’istituzione di un Comitato che controlli l’attività della Commissione straordinaria che si insedierà alla guida del Comune. E, poi, c’è anche chi, come Luigi Brugnano, autorevole professionista e figlio dell’ex sindaco Peppino che invita la comunità a non dividersi “ La normativa sulla scioglimento dei consigli e sconcertante. Non è una novità. Fa bene il sindaco a ribellarsi anche agi errori delle precedenti gestioni commissariali. Adesso non bisogna dividersi e pensare ai risultati positivi che sono stati ottenuti in quest’ultima legislatura, non perdere la fiducia e sperare nella giustizia vera”. E c’è anche Luciano Futia, cittadino molto attento ai problemi sociali, che si pone a fianco degli amministratori “ Li conosco tutti – dice – e so benissimo che nessuno di loro puo’ essere etichettato come mafioso. E’ la normativa che è scellerata. Non è giusto che loro devono pagare senza avere nessuna responsabilità”. A seguire Franca Bolognino, ex consigliere comunale, che si sofferma sulle tante opere realizzate dall’amministrazione Fuda e si dice, quindi fortemente preoccupata per il futuro della città. Poi è ancora Fuda che invita alla calma sicuro di poter far valere le proprie ragioni attraverso gli strumenti di diritto. “C’è il ricorso al Tar e i vari gradi della giustizia amministrativa e cercheremo di fare valere i nostri diritti e quelli di una città che non meritava questa brutta ingiustizia”.

nella foto – Il folto pubblico presente alla serata