SIDERNO (R.C.) – L’intervento del sindaco Giuseppe Falcomatà

Aristide Bava
SIDERNO - “L’importanza che scaturisce da questo incontro è principalmente determinata dal fatto che si torna a parlare del Mezzogiorno e della questione meridionale perché esiste ancora il tentativo di qualche “novello untore” di far emergere il germe antimeridionalista facendo passare questa terra solo come patria della corruzione, della ndrangheta e del malaffare e, quindi come male unico del nostro Paese. Cosi’ non è, e se ancora passa questa strategia non si farà solo il male del nostro territorio ma si farà il male del Paese”. Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, dopo i saluti di rito, ha iniziato in questo modo il suo intervento precisando poi che non c’è parte del Paese diversa dall’altra ed è bene che la politica si occupi del Mezzogiorno in modo diverso perché il Paese, per uscire dalla crisi, ha bisogno del Sud e delle sue ricchezza. Facendo, poi riferimento al rapporto della Svimer e ad un precedente intervento dell’ On Pino Soriero ha rimarcato il rapporto di desertificazione del territorio anche in riferimento al “diritto di cittadinanza” perché non si è in grado neppure di garantire i servizi che in altre zone, malgrado la crisi, sono realmente garantiti, ovvero i livelli essenziali di assistenza. Quindi un precisa frecciata alla “non politica” e l’affermazione che lo sviluppo deve essere adeguatamente programmato. “ Il mancato utilizzo da parte della Calabria delle risorse dell’ Unione Europea ha creato un bancomat per il Centro nord. Bisogna cambiare passo e bisogna creare e fare i conti con una nuova classe dirigente che non è piu’ disponibile ad andare a Roma con col cappello in mano. Con orgoglio chiediamo invece gli strumenti per realizzare l’idea di Città che abbiamo in mente e che non puo’ prescindere dalle infrastrutture. Se la ferrovia si ferma a Napoli non è una sconfitta solo per noi; è una sconfitta per il Paese”. E poi la grande occasione della Città Metropolitana “ che non puo’ avere una strada che si ferma a Campo Calabro o essere priva di collegamenti aerei o ferroviari. E i cittadini della provincia ? Senza una programmazione positiva c’è finanche il rischio isolamento non solo tra noi e il resto del Paese ma anche tra noi e i nostri centri interni o piu’ lontani da Reggio”. Ecco, dunque, la necessità, per Falcomatà di una battaglia unitaria “ anche per l’aeroporto “ , ha precisato. Ecco la necessità, dunque, di un ritorno alla vera politica che torni ad assumersi responsabilità di scelte senza delegare tenendo conto che da Reggio e in provincia di Reggio Calabria non solo c’è la necessità di partire, ma anche di arrivare, e quindi i bisogni di questo territorio e del Sud sono anche i bisogni del Paese. L’intervento di Falcomata è stato particolarmente apprezzato ed è stato ripreso in piu’ occasioni dagli altri relatori