SIDERNO – PROTESTE PER L’ABBATTIMENTO DI QUERCE SECOLARI

Aristide Bava
SIDERNO - L'increscioso taglio di alcuni alberi secolari ha aperto, a Siderno l'intervento di alcune forze politiche e la forte presa di posizione di molti cittadini. L’abbattimento è avvenuto in un terreno privato in un terreno lungo il prolungamento di via Fiume verso Piazza Oreste Sorace, una zona un tempo libera e facente parte della storia della vecchia Siderno. Le querce seppure secolari non erano coperte da alcun vincolo idrogeologico e quindi non necessitanti dell’autorizzazione della Regione, ma solo di quella comunale sulla base di apposito progetto. Da qui lo scalpore e le proteste nei confronti dell’amministrazione comunale. Tra gli altri Antonella Avellis , già consigliere comunale della città scrive ironicamente " Desidero congratularmi con gli autori di questo scempio ambientale che, non curante dell'enorme danno paesaggistico e culturale, essendo quelle querce patrimonio della nostra comunità, non hanno esitato ad abbattere dei veri e propri monumenti arborei. I miei "apprezzamenti" vanno in particolare all'amministrazione comunale per aver, con ordinanza, autorizzato tutto questo!!! ". Il movimento politico Cinque stelle definice "ignobile" il taglio delle querce e " pretendono risposte da parte del Sindaco, dall’ ”Assessoressa” all’ambiente e dal paladino della natura (ma solo da Siderno Superiore in poi) nonché presidente del Consiglio Comunale Paolo Fragomeni" . In una lunga nota chiedono di sapere "il perché non é stato fatto il censimento degli alberi secolari insistenti sul  territorio comunale, né il piano per la tutela del verde pubblico; Chi ha autorizzato, se autorizzazione c’é stata, il taglio delle famose querce e con quali motivazioni; Perché il taglio é stato effettuato in maniera drastica dalla base dei tronchi facendo cadere gli alberi interi sulla via pubblica". Nella parte finale del documento i Cinque stelle affermano, in maniera impietosa, che "In questo paese, in cui si é perso da tempo il senso del bello, l’avidità e la mera speculazione prevalgono su tutto. Assistiamo sempre più di frequente a case antiche abbattute per lasciare spazio a squallide palazzine in cemento armato destinate a restare in cerca di acquirenti per un mercato già saturo ed il taglio di questi alberi, sotto l’ombra dei quali tanti sidernesi sono cresciuti, é solo l’ennesimo capitolo della triste storia di una comunità agonizzante". Il leader del Movimento "Volo", Giuseppe Caruso, dal canto suo afferma che "il recente fattaccio avvenuto a Siderno, denota per l’ennesima volta mancanza di rispetto per il bene pubblico e carenza di quella memoria storica che serve alle comunità per il proprio progresso". Ironicamente aggiunge che se " l’intento reale ma nascosto era quello di aggiornare la toponomastica sidernese " propone all'amministrazione di chiamare la strada “vie dei Caduti”, visto che si tratta di giganti immolati sull’altare dell’interesse e dell’incuria". Dopo una serie di ulteriori considerazioni Caruso conclude affermando che " Il bene comune non si misura così, si misura invece amministrando oggi non per il benessere immediato di domani mattina ma per il bene della prossima generazione. E se tale sentimento può non essere presente nei giovani amministratori, è grave, assai grave che non lo si ritrovi nemmeno in chi ha la maggior parte delle primavere ormai alle spalle, come il sottoscritto". La polemica sta diventando molto aspra anche sui social.
n.b. allegata foto
“querce” – I secolari alberi abbattuti

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