A proposito del furto della statua di Sant’Ilarione, il Vescovo della diocesi di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva, ha rilasciato la seguente dichiarazione.

La notizia del furto della statua lignea settecentesca di Sant’Ilarione, conservata nell’omonimo Eremo nel territorio del comune di Caulonia, mi addolora profondamente. Se un furto è sempre un male verso chiunque venga perpetrato, è ancora più grave se riguarda un oggetto sacro, che appartiene al patrimonio storico-culturale ed alla fede di una Comunità.

Si tratta di un furto sacrilego che offende il sentimento religioso e la fede del popolo devoto di Caulonia e di tutta la diocesi.

Questo gesto sacrilego mi preoccupa perché come Chiesa sentiamo la responsabilità della cura e custodia di un patrimonio storico-culturale e religioso molto importante; d’altra parte, non vogliamo trasformare le nostre chiese, luoghi di preghiera e di ascolto della Parola di Dio, in musei con ridotti e rigidi orari di apertura e chiusura.

Chiedo a chi ha compiuto il grave gesto di ravvedersi e di riportare la statua nella chiesetta dell’Eremo abitato e custodito da Fr. Frédéric Vermorel, che ha trasformato il luogo in uno spazio di silenzio, ascolto e preghiera; luogo che cura con amore, coinvolgimento personale e totale gratuità.

La statua di Sant’Ilarione rappresenta un bene che non arricchisce chi lo ha rubato, ma impoverisce gravemente il patrimonio religioso di tutta la Comunità.

 

Locri 21 ottobre 2018

L’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali