LOCRIDE – DOPO IL PRIMO CIAK A SIDERNO SUPERIORE CARMEN BAGALA’ E VINCENZO GIORDANO “PARLANO” DEL FILM ” LA NOTTE E’ UN GIORNO DISPARI”

Aristide Bava
SIDERNO - Il film " La notte è un giorno dispari", film che si sta girando a Siderno superiore è iniziativa della " Calamazú Srl", società di produzione cinematografica ed audiovisiva neo-costituita con sede a Locri, fondata sul desiderio di immaginari sorprendenti e nata dall’idea dei soci Carmen Bagalà e Vincenzo Giordano, rispettivamente producer e regista. regista è Vincenzo Giordano. Il primo ciak è stato dato nei giorni scorsi in Piazza San Nicola di Siderno superiore, e le riprese verranno effettuate principalmente nel borgo antico sidernese e Siderno Marina - Comune che ha patrocinato l’iniziativa culturale, grazie al Sindaco Mariateresa Fragomeni e al responsabile eventi, Davide Lurasco – ma toccherà anche altri centri della Locride. In un apposito comunicato stampa la produzione afferma che "La Notte è un Giorno Dispari" è un thriller drammatico dalla natura profondamente neorealista, ma sviluppa le vicende e i personaggi con l’occhio del contemporaneo, cercando soprattutto di sfruttare, a tutto tondo, il mezzo cinematografico. Non è un riadattamento ma è pregno di poetica Eduardiana ed estetica della violenza, iperrealista e della nuova Hollywood, un mix di violenza e di umorismo. É una favola nera che trae la sua essenza in più innesti di genere e stile: l’uso della luce Vermeeriana si scontra con l’umanità palpabile che era stata di De Sica; la spinta reazionaria della New Hollywood giunge a un punto d’incontro con lo stato attuale della tecnica; l’estetica thriller nord-europea riesce a raccontarci un territorio ribaltando completamente l’idea visiva che abbiamo di quel luogo". Nel Cast della prima produzione originale Calamazú, figurano Sara Penelope Robin, attrice talentuosa e scrittrice, Davide Rinaldi, regista ed attore che interpreta il ruolo di Vittorio, ma anche Gianni Rosato, Annalisa Giannotta e i sidernesi Bruno Barbaro e il piccolo Edoardo Maria Malerba. Le riprese sono state divise in due blocchi: il primo in Campania, nel comune di Angri, mentre il secondo si svolgerà in Calabria, tra Siderno e Caulonia. Carmen Bagalà, Amministratrice di Calamazú ha commentato: “la nostra è una storia universale, ma abbiamo fatto queste scelte, non solo per esigenze di location, ma anche e soprattutto per far parte di una rinascita collettiva e culturale del territorio, che auspichiamo possa portare ad interessanti ricadute per tutto l’indotto. Scegliere un determinato luogo per realizzare delle riprese è senza dubbio una potenzialità di ritorno occupazionale, se si pensa al fatto che tutti i servizi che dovranno essere forniti e le professionalità che prenderanno parte alla produzione dovranno necessariamente essere legati alla realtà del territorio nel quale l’attività verrà svolta. E in un momento come questo, in cui le microeconomie dei centri del Sud stanno ritrovando nuove opportunità di crescita, potrebbero sicuramente giovare al loro sviluppo ulteriori e nuove attività legate alla filiera del cinema e dell’audiovisivo. Raccontare un territorio significa mostrare al pubblico l’aspetto reale del luogo, renderlo epicentro culturale evidenziando i suoi elementi unici. Il nostro interesse adesso è riuscire a portare in alto le nostre radici, creare possibilità per le nuove generazioni; volontà che, già prima di noi e anche insieme a noi, Lele Nucera, con tutto lo staff della scuola Cinematografica della Calabria, sta portando avanti da anni”. Il regista Vincenzo Giordano, dal canto suo, afferma che “il cortometraggio ruota attorno al tema della Scelta, e dando per assodato che i personaggi complessi si autodefiniscono tramite le loro decisioni, ne La Notte è un Giorno Dispari, ognuno di essi ha un Desiderio in forte contrapposizione col proprio bisogno. Le loro linee di dialogo sono l’ago della bilancia: quando dicono troppo (o troppo poco) diventano semina di un raccolto che, prima o poi, si porterà a termine. Perché questa èuna storia che tende inevitabilmente verso la fine: è solo allora che potrà raggiungere il suo equilibrio. Lo spettatore si ritrova in un intero mondo di personaggi che provano a convincersi dell’esistenza del caso, senza rendersi conto che sono state proprio le loro scelte pregresse a plasmare una vita in cui nulla potrà mai più apparire per ciò che è. Una vita in cui anche la speranza è una condanna. Con questi presupposti, ogni sentore di buona sorte incappa in un vizio di forma che ne annulla l’essenza”.