LOCRIDE – LE PROTESTE DELLE ASSOCIAZIONI PER LA PRECARIA SANITA’ DELLA LOCRIDE

Aristide Bava
Dopo un partecipato incontro tenutosi a Siderno , Francesco Martino per il Comitato “Casa della Salute” di Siderno, Bruna Filippone per il Comitato “Difendiamo l’Ospedale” di Locri e Mario Diano per il Corsecom hanno inviato al Presidente della Regione, on. Roberto Occhiuto, al Commissario ASP RC, dott.ssa Lucia Di Furia e p.c. a Giuseppe Campisi Sindaco di Ardore, Presidente del Comitato dei Sindaci e Bruno Bartolo Bruno Sindaco di S. Luca, Presidente f.f. dell’ Assemblea dei Comuni della Locride una pesante nota sulla situazione sanitaria del territorio, riassumendo le conclusioni della riunione. Questa la nota “ Ritardi inaccettabili, fondi mancanti, mancanza di servizi, mancanza di strumentazione, mancanza di personale e strutture inadatte. Questa è la conclusione dell’incontro di giovedì 27 ottobre nella sala del Centro di Aggregazione Sociale Pensionati e Anziani di Siderno, convocato dai Comitati Casa della Salute di Siderno e DifendiAmo l’Ospedale di Locri con il Corsecom. Alla presenza di cittadini, di cui molti dello stesso Centro, con un ampio e partecipato dibattito , si è un’unanimamente preso atto della inaccettabile situazione della Sanità nella Locride. In particolare per quanto riguarda Siderno, malgrado la previsione, del Dirigente U.O. Attività Tecniche arch. Roberto Mittiga, nell’estate del 2021, in una riunione all’ASP RC che i lavori sarebbero iniziati il 1 aprile 2022. Invece assistiamo a continui ritardi, inaccettabili che si aggiungono ad ogni incontro con l ‘ASP. Siamo fermi ancora, in attesa che l’ASP o la regione decidano di incrementare di 900 mila €, necessari per l’adeguamento dei costi. In pratica per l’inerzia degli uffici preposti, l’inizio dei lavori slitterà nel 2023. Un ritardo di un altro anno a quello accumulato dal 2017, quando era stata firmata la Convenzione tra ASP e comune di Siderno, con l’allora giunta Fuda. Per quando riguarda l’ospedale di Locri, siamo molto perplessi riguardo i cambi di risorse per l’Ospedale. La rimodulazione dei circa 34 milioni previsti su fondi INAIL, dovrebbe essere compensata , a quanto riferito dal Presidente Occhiuto, da fondi Regionali ex Art 20 L 67/88. Ma, consultando proprio tale riferimento, la cifra presente per l’ intera Calabria è di 60 milioni, da dividere quindi tra i vari Ospedali di Melito, Cetraro, Castrovillari e Paola, oggetto anch’essi di tagli. Quindi sarebbe impensabile che a Locri venisse destinata la metà dei fondi previsti per l’intera Calabria. Il nostro ospedale ha estremo bisogno di stanziamenti certi e sostanziosi, basti pensare al fatto che già per ben due volte il soffitto del pronto soccorso è crollato. I 14 milioni di euro che sono in giro dal 1998 ormai con l’aumento dei costi non basteranno più nemmeno al rifacimento della stessa area greca per la quale erano stati stanziati. Detto questo, noi vorremmo spiegazioni molto chiare e dettagliate su quali fondi verranno destinati all’Ospedale di Locri e le tempistiche di erogazione degli stessi. Vogliamo anche denunciare, che gli annunci in pompa magna della riattivazione del servizio di elettroencefalogramma sono state solo delle false promesse, il servizio è stato erogato alla ragazza che ne aveva bisogno, dopo la battaglia mediatica della madre, per poi essere richiuso. Come cittadini ci chiediamo se, ogni volta che dobbiamo vedere ottemperato un nostro diritto, dobbiamo passare giorni e giorni a combattere per ottenere ciò che ci spetta secondo dettato costituzionale Siamo convinti che se è importante che gli ospedali hub debbano avere una funzione fondamentale nella gestione sanitaria, è altrettanto importante la presenza sul territorio degli ospedali spoke, delle Case della Salute e delle Case di Comunità. Non vorremmo che si tornasse a una Sanità ospedalecentrica, che ha dimostrato la sua inadeguatezza in questi anni di pandemia. I cittadini della Locride reclamano il rispetto dell’articolo 32 della Costituzione e il diritto di essere trattati come tutti gli altri. Chiedono che a partire dagli enti locali, passando per la Regione, fino ad arrivare a Roma, si attivino tutte le procedure e gli atti necessari perché la Sanità della zona sia la stessa delle Regioni che forniscono servizi efficienti e sicuri. In attesa di chiarimenti sulla questione dei fondi per la casa della salute e per l’ospedale di Locri noi restiamo in mobilitazione permanente. Attiveremo, in caso di non riscontro alle nostre richieste entro breve tempo, iniziative sul territorio per richiamare una maggiore attenzione al diritto fondamentale alla cura degli anziani, in un territorio con forti problemi economici e sociali”