SIDERNO – CONCLUSA CON SUCCESSO LA MANIFESTAZIONE “SETTE LIBRI PER SETTE SERE”

Aristide Bava
SIDERNO - Si è conclusa la manifestazione culturale " Sette libri per sette sere". L'ultima serata ha avuto per protagonista lo scrittore Giuseppe Squillace che ha presentato il libro " I balsami di Afrodite". Squillace ha "dialogato" con Simona Masciaga sul suo saggio storico riguardante medici, patologie, farmaci e cosmesi nell’età antica, e basato sulle principali fonti letterarie greche e latine ricostruite in una certosina ricerca. La figura di Afrodite, da sempre legata a balsami, unguenti, medicamenti è rappresentato come un punto di partenza nella nascita di vere scuole di medicina e farmacologia nell’antichità laddove la medicina laica si confrontava con la medicina religiosa, in un mix di rimedi naturali mescolati anche alle credenze popolari. La serata è stata preceduta da una mostra di Alberto Trifoglio, pittore già noto ed affermato, che ha esposto le sue ultime opere. L'artista testimone delle tradizioni popolari ha fissato su tela l’anima di quella Calabria culturalmente e antropologicamente ricca, che solo chi dotato di sensibilità umana e artistica riesce a cogliere.La serata è stata allietata da musiche eseguite da Felice Saccà. Nelal serata precedente sono stati Chiara Spadaro e Domenico Talia a dialogare con Vito Teti autore di “La Restanza” . Teti è certamente nome di spicco nella letteratura contemporanea; docente di Antropologia presso l’UNICAL, nella sua opera narra gli aspetti intimi ed interiori umani dove il diritto di partire e restare sono poli di scelte della storia dell’umanità. "Restanza" significa sentirsi ancorati e altresì spaesati in un luogo amato, da proteggere e al contempo da rigenerare radicalmente. Per il settore artistico il protagonista è stato il sidernese Rocco Sgambelluri con le sue sculture lignea. Scoperto dall' Associazione Amici del Libro e della Biblioteca, che ha organizzato con la presidenza di Antonio Pellegrino la manifestazione, e stimolato dai soci nella sua prima pubblica esposizione, discendente da famiglia di ebanisti e scultori del legno, docente di Educazione Fisica in quiescenza, ha dimostrato una notevole abilità e manualità corredata da esemplare estro artistico. Il legno, materiale povero e facilmente reperibile, tra le sua mani prende forma e vita: la creazione delle sue opere assumono sia valenza artisticamente comunicativa, proveniente da una cultura raffinata e complessa che sensibilità umana in una completa sintesi tra natura-uomo e comunità dei luoghi nel rispetto dell’ambiente. La quinta delle serate ( delle altre quattro abbiamo già parlato nei giorni scorsi) è stata riservata a Vincenzo Romeo e alla sua opera “à Rebours ed @racne", commentata da Mimmo Sorace. Si è parlato di un viaggio nel passato sulle antiche tracce della Regia Strada per le Calabrie. Accompagnato da un amico torinese, non scelto a caso in quanto il legame tra autore e il Piemonte è molto forte, Vincenzo Romeo ha raccontato , la storia, le vicende e le curiosità di questa terra, "amata e odiata" alla quale si rimane legati atavicamente.. La presentazione del libro è stata preceduta da una mostra di Manuela Futia, una giovane artista a tutto tondo, che attraverso la fotografia, la pittura, la scultura ha dimostrato un grande eclettismo e un notevole talento. Le sue opere sono state da lei mostrate come un viaggio interiore capace di offrire attraverso una sua analisi intima e la sua auto-osservazione, le proprie zone oscure insite nell’animo, metabolizzarle ed estrapolare la positività attraverso la creazione artistica. La manifestazione ha riscosso un notevole successo e per sette sere arte e cultura hanno polrizzato l'attenzione di molti uomini e donne di cultura del territorio.

nella foto un momento della manifestazione