Aristide Bava
SIDERNO – Il Comune di Siderno, ma non solo, dovrebbe sfruttare al meglio il “paniere di opportunità” veicolate dall’ Unione Europea. Non c’è solo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ( PNNR) a disposizione delle amministrazioni comunali; accanto ai 219 miliardi di questo piano, di cui almeno 40 sono indirizzati a interventi di interessi dei Comuni ci sono alte possibilità. Si stanno aprendo, infatti nuovi bandi: dal ripopolamento dei borghi storici alla realizzazione di scuole nuove, dalla rete di mobilità ciclistica al rinnovo della flotta del trasporto pubblico locale, mentre una parte delle risorse viene dirottata per il finanziamento di progettualità precedentemente selezionate (vedi il caso di rigenerazione urbana). E’ il movimento politico Siderno 2030 che, con un sua nota, mette sull’avviso le amministrazioni comunali, Siderno in primis, su queste possibilità. Ci sono fondi che, benché differenti per natura, modalità di gestione e tempistiche, hanno il vantaggio di essere inseriti in un quadro di politiche complementari. “Per evitare che la complessità procedurale, il poco tempo a disposizione e la forte dimensione competitiva – scrive Siderno 2030 rappresentato in consiglio comunale da Stefano Archinà, Massimo Diano e Domenico Sorace – producano una concentrazione di risorse nei Comuni a oggi meglio attrezzati, con un potenziale effetto distorsivo in termini di equità territoriale, è necessaria la creazione e il potenziamento di reti di coordinamento; e soprattutto è il tempo di un forte investimento nella formazione e nell’accompagnamento della Pubblica Amministrazione sulle cui competenze e capacità si gioca oggi la possibilità di sfruttare il buon vento che arriva da Bruxelles”. Siderno 2030 pone l’accento anche sul campo del turismo dove ” bisogna tracciare linee ben definite su come ci si intende muovere, quali tipi di turismo si vogliono intercettare, quali target conquistare, quali iniziative attivare e quali strumenti finanziari mettere a disposizione, come supportare gli operatori del settore con i quali è indispensabile mantenere una costante collaborazione”. Ma l’attenzione particolare del movimento politico sidernese mette un punto fermo anche “sulla gestione del territorio, in particolare sulle scelte programmatiche e strategiche relative al PSC cittadino che hanno destato non pochi dubbi alla luce delle tante incongruenze tra piano e realtà territoriale, evidenziate da molti dei professionisti che operano in ambito comunale, nonché sulla necessità di una presa d’atto da parte dell’attuale giunta che i finanziamenti acquisiti e quelli ancora in itinere (vedi C.I.S.) vadano inserite in una programmazione complessiva in grado di definire un assetto unitario”. Per questo motivo, secondo Siderno 2030 ” è necessario aprire un serrato confronto politico e tecnico tra l’Amministrazione Comunale e tutte le forze di opposizione da tenersi nelle sedi deputate, in Consiglio Comunale o anche nelle Commissioni Consiliari che, sebbene costituite da oltre in mese, non sono ancora mai state convocate dal Presidente del civico consesso”. Siderno 2030 rafforza la sua richiesta parafrasando una affermazione di Seneca “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”. Ecco quindi che ricordando il filosofo e affermado che “le vele da manovrare sono molteplici e i marinai non sempre dei più esperti e in numero sufficiente” si richiama l’attenzione sul fatto che “non vi è programma di finanziamenti che possa risolvere i problemi del nostro territorio e generare una dinamica di sviluppo, se non è presente una chiara strategia di pianificazione e un piano di attacco rispetto alle opportunità presenti in numero crescente nei mesi a venire”. In conclusione nell’affermare la propria disponibilità “a dare un contributo fattivo con le sue idee, le sue competenze e le sue esperienze” l’auspicio che l’attuale giunta possa proporsi come soggetto guida di un cambiamento nella convinzione che serve una competenza in linea con la difficoltà del compito. “Sbagliare adesso – dice Siderno 2030 – significa precludere ogni possibilità di sviluppo futuro”.
Nella foto Massimo Diano, Stefano Archinà, Domenico Sorace