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di Aristide Bava
SIDERNO – A Siderno è conosciuto come “Mastru Carlu u scarparu”, all’anagrafe Carlo Romeo, e il suo nome, inevitabilmente, in occasione dei festeggiamenti in onore a Maria SS. Di Portosalvo torna prepotentemente alla ribalta. Il motivo è proprio legato alla Madonna e a questa festa da lui fortemente venerata tanto che, tra le altre cose – il racconto è stato fatto proprio da lui, senza alcuna remora – ha sacrificato, tanti anni fa, il suo viaggio di nozze, già in corso, per non mancare all’appuntamento con i festeggiamenti dell’ 8 settembre. ” Non sono un pazzo ma per la festa di Portosalvo una mezza pazzia l’ho fatta – ci ha raccontato ricordando quei tempi- quando mi sono sposato, erano i primi di settembre, avevo programmato un lungo viaggio di nozze ed avevo prenotato e pagato tutto. Dovevo stare fuori almeno una quindicina di giorni. Il 4 settembre di quell’anno all’improvviso mi ha preso, però, una grande malinconia proprio pensando a questa festa a cui non riuscivo a rinunciare. Mia moglie l’ha capito e di comune accordo abbiamo fatto le valigie e siamo tornati a Siderno…”. La festa patronale di Siderno è particolarmente “venerata” dalla comunità locale e si porta appresso anche delle singolari “spigolature”, tra le quali questa, che confermano quanto i sidernesi amino questa festa e la loro patrona. Carlo Romeo anche quest’anno , non ha mancato di vestire a festa la sua “bottega” di calzolaio, dove esercita questo vecchio tradizionale mestiere in una via centrale della città, a poche decine di metri dal Palazzo municipale. La sua bottega è una specie di bazar, piena di oggetti di ogni tipo, con al muro attaccate varie fotografie e/o ricordi d’altri tempi accumulati nei suoi quasi 40 anni di attività. Anche quest’anno, nel periodo della festa ha illuminato la bottega a festa, suscitando la legittima curiosità della gente; e a chi gli chiedeva il perché rispondeva semplicemente “ che volete, per me la festa di Portosalvo è tutto. Se mi togliete questa festa mi manca l’aria !.”
nella foto ” U scarparo” nella sua bottega vestita a festa
