di Aristide Bava
Il gruppo Borghinfiore ha puntato acceso i riflettori su Gallicianò , un borgo antico quasi sospeso custode di una cultura millenaria, nel cuore dell’ Aspromonte. Nei giorni scorsi il Gruppo Borghinfiore ha visitato i suoi luoghi, nella frazione di Condofuri. che emanano storia, spiritualità e tradizioni senza tempo. Ad attendere i visitatori Mimmo Nucera, profondo conoscitore della storia e delle tradizioni locali. Passeggiando tra le singolari viuzze del borgo, si sono potute scoprire iscrizioni in lingua greca, grecanica e italiana: testimonianze vive di un’identità culturale che continua a sfidare il tempo.Grande interesse ha suscitato il museo etnografico “Anzel Bogasàri-Merianù”, ricco di oggetti del passato: attrezzi agricoli, manufatti tessili, fotografie e utensili domestici raccontano la vita quotidiana della comunità ellenofona. Particolarmente suggestiva la lana di ginestra, lavorata a mano dalle donne del luogo. Poi anche una sosta alla “Fontana dell’Amore”, dove – come vuole la tradizione – è stato espresso mentalmente dai visitatori un desiderio prima di bere. La visita si è conclusa nel cuore spirituale del borgo: la chiesa ortodossa “Madonna di Grecia” dove i rapprsentanti di Borghinfiore hanno preso parte alla liturgia celebrata da padre Elias, che continua l’opera del compianto padre Kosmas, la cui memoria è onorata da un busto bronzeo nei pressi dell’anfiteatro panoramico. Come ciliegina sulla torta, quindi, un pranzo tipico, consumato nell’unico ristorante del borgo con una esperienza gastronomica alla vecchia maniera con tutto rigorosamente di produzione locale. Per salutare il gruppo anche un finale con canti popolari, tamburelli e una tarantella collettiva, che ha coinvolto pure alcuni turisti americani anch’essi in visita al borgo antico.
Nella foto – Il gruppo Borghinfiore a Gallicianò
